Gæstebruger
27. september 2023
Non ci vedevamo da qualche tempo, ostacolati prima dalla nefasta "parentesi Covid" e poi da inconvenienti sopraggiunti. Una settimana prima di ferragosto telefono. Al secondo squillo mi risponde il caro Piero, che immediatamente mi riconosce dalla voce : " Angelo, che piacere sentirla, come sta la signora Vittoria ?". Che memoria, che garbo ! Chiedo se c'è un "buco". Di rimando mi risponde: " certamente, per voi la stessa camera dell'ultima volta". Arrivati a Cattolica gli abbracci di Piero e Silvia riescono a far scomparire all'istante la stanchezza del viaggio notturno. Ci sentiamo immediatamente avvolti nell'atmosfera che si respira in casa di parenti che non si risparmiano a farti sentire a propio agio. Piero ci accompagna subito in sala, iniziando a mostrarci il ricco buffett e spiegarci la nuova tipologia di trattamento. Appare quasi impacciato quando ci informa che da quest'anno, suo malgrado, hanno dovuto rinunciare alla classica "pensione completa", per oggettive difficoltà legate alla carenza di personale. Realizziamo, ben presto, che la prima colazione costituisce un vero pranzo che si protrae dalle 7,30 alle 12,00, con un riassortimento continuo e puntuale di qualsivoglia prodotto: dolce, salato, frutta, bevande. Alla sera, con l'immancabile garbo, viene proposta una cena il cui costo non oso svelarlo per mero imbarazzo. A quel prezzo, in una Cattolica "ferragostana", puoi soltanto avvicinarti in una delle tante gelaterie per concederti una coppa di media grandezza! E che cena! Almeno una fumante minestra è sempre assicurata. Le pietanze esposte, di terra e di mare, riescono a soddisfare anche il minatore che non tocca cibo da qualche giorno. E la brava Silvia, mite, pacata e premurosa, è costantemente rintanata in cucina pronta a porgere vassoi stracolmi di ogni leccornia. Sulla scena adesso compaiono le nuove leve: Luca e Simone. I loro figli. Due ragazzi educati e rispettosi che danno una mano ai genitori nella parentesi scolastica. A tarda sera è il momento più "intimo", quando sul terrazzo d'ingresso Piero e Silvia, incuranti delle tante ore di lavoro, provano il piacere di conversare con gli affezionati " clienti-parenti". E dopo, scambiarsi il buonanotte sa di antico, di familiare di tenerezza . Sono sentimenti e sensazioni oggigiorno difficili da provare, travolti come siamo dall'effimero e dall'indifferenza. A Piero e Silvia dire un semplice grazie assume i contorni di una banalità irricevibile. A loro va la stima e la riconoscenza più autentica e sincera, perchè hanno una grande capacita: farti sentire come a casa tua. Anzi, ancora meglio!
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