Gæstebruger
26. december 2023
Pranzo di Natale in famiglia. Prenotato senza difficoltà e senza pregiudizi sulle recensioni negative, caparra obbligatoria di metà di quanto convenuto, prezzo 60 euro a persona vini esclusi. Bella la cascina, facile da raggiungere, circondata da campi, che faceva ben sperare. All'arrivo ci hanno fatto trovare un aperitivo consumato all'aperto (fortuna che le temperature non erano rigide), o meglio in una zona protetta solo da pareti di plastica, su tavoli spartani e parecchio polverosi, senza nessuna tovaglietta neanche di carta; sapendo di avere ospiti ci voleva poco passare una spugna. Mezzo calice di prosecco, ed alcuni pezzi di focaccia (contati) che peraltro ci siamo dovuti alzare e prendere da soli. Nessun tovagliolo per pulirsi. Visto gli sguardi perplessi, ci hanno rassicurato che il pranzo si sarebbe consumato all'interno. La sala: odore stantio, tipico delle vecchie cascine probabilmente dovuto alle tovaglie che erano una sorta di tende strappate o di tappeti: orribili trasmettevano un senso di sporcizia (vedi foto). Antipasti: un misero tagliere con le stesse focacce dell'aperitivo, una fetta di salame e di pancetta per ciascuno, ed altre due cose non esaltanti. Primi piatti: un risotto alla zucca abbastanza buono, due tortelloni alle erbe e due tortelloni alla zucca mediocri. Secondi: arista e coniglio con castagne ambedue senza gloria o infamia. Dolce: panettone alla birra, buono, ed a richiesta calice di moscato che anche lì non si è capito se era offerto o si sarebbe dovuto pagare. Vini: qui vengono le dolenti note; abbiamo preso un prosecco, discreto (25 Euro) ed una bottiglia di barbera (20 euro) dell' oltrepò, senza indicazione del viticoltore, veramente imbevibile. A parte il fatto che è arrivata già stappata cosa inconcepibile per qualsiasi ristorante, quando abbiamo chiesto di cambiarla con un altro tipo ci hanno risposto che quello era l' unico vino rosso fermo disponibile. Va bene, poteva essere una bottiglia nata male, ne abbiamo chiesto la sostituzione, ma anche la seconda era imbevibile. A dire il vero ho la certezza che non hanno fatto altro che fare un rabbocco e successivamente ci hanno portato la stessa bottiglia, visto che il taglio della corona di plastica presentava la stessa forma irregolare della prima. Avete presente quel prodotto che solitamente i ristoratori ti portano al tavolo come prima cosa assieme all'acqua? Si proprio quello, il pane: inesistente, proprio non era previsto. Lo abbiamo chiesto con insistenza all'arrivo dei secondi piatti, dopo un buon dieci minuti ci portano quattro fette di quella robaccia preconfezionata a lunga conservazione. Il caffè? Lasciamo stare, arrivato quasi freddo in bicchieri di carta. Diamine eravamo in totale una ventina di commensali, possibile che non avessero delle tazzine per berlo caldo? Soldi buttati e Natale rovinato.
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